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Collector's view: Collezione Carlo Alberto Ferri

Updated: Jan 9, 2022


Disclaimer: a seguito di alcune segnalazioni esterne e di un approfondimento a cura di Nicola Zanella sul Sole24ore, il team di ReA! è venuto a conoscenza della falsa identità della persona intervistata qui di seguito. Informiamo quindi i nostri lettori della situazione e ci distacchiamo totalmente da comportamenti come questi. Ci impegniamo ogni giorno per favorire lo sviluppo di un settore dell’arte trasparente e pulito, e lavoreremo sempre di più in questa direzione.


Protagonista di questa Collector's view è un giovanissimo collezionista di origini bergamasche, Carlo Alberto Ferri.

Carlo Alberto ha studiato alla Franklin University di Lugano e ha vissuto per 3 anni a New York. La sua collezione d'arte contemporanea privilegia il concettuale, le installazioni e la pittura monocromatica.

Il suo contributo come collezionista e sostenitore include dal 2010 anche il finanziamento di diverse associazioni, musei e spazi culturali/ indipendenti in Italia, Svizzera e Stati Uniti.


Installation view Wade Guyton Peter Fischli David Weiss, Aspen Art Museum-Aspen 2017, © Wade Guyton, Photo Tony Prikryl, courtesy of Carlo Alberto Ferri.
Com’è nata la sua passione per l’arte?

Ho ereditato tutto dalla nonna materna, un’appassionata di minimalismo arte processuale e arte povera. Oggi lei colleziona pittura, io proseguo a cercare artisti per me e per lei!


Quando e perché ha iniziato a collezionare?

Se dovessi datare l'inizio della mia collezione direi 2007. In quell’anno ho cominciato a collezione seriamente, studiando e andando ad approfondire la ricerca degli artisti che mi interessavano di più.

Sono stato influenzato appunto dalla forte figura della nonna che fu la prima in famiglia a iniziare una collezione di artisti con una particolare predilezione per il concettuale e i monocromi.


Qual è l’idea di base della sua Collezione?

La riduzione formale è la principale scelta che collega tutti i lavori che possiedo in collezione, ma in generale seguo anche altri filoni collegati generalmente all'arte concettuale fino alle tendenze più attuali.


Wade Guyton, Usculpture, 2007, courtesy of Carlo Alberto Ferri.
Cosa intende lei per artisti emergenti?

Per artista emergente si intende quell' artista che inizia a fare le sue prime comparse sulla scena artistica, mantenendo i prezzi delle opere relativamente ancora bassi, cosa particolarmente interessante per i giovani collezionisti o per chi come me si approccia ad una produzione emergente.


Cosa la colpisce di un’opera? Quali sono i criteri che segue durante il processo di acquisto?

Generalmente diffido sempre dalle opere troppo belle e basta, l' estetica ha un peso ma non é per me la strada principale per arrivare a capire e acquistare un lavoro. La parte estetica di un lavoro è solamente una conseguenza del pensiero, quindi solitamente mi interesso molto di più al percorso e a come nasce l’opera, ai valori e riferimenti che “porta” con sé.

A volte il tutto inizia in fiera o per passa parola da amici collezionisti o magari con un giro sul web / Instagram, successivamente entro in contatto con la galleria ed infine acquisto.


Quante opere ha e dove le espone?

Attualmente la mia collezione conta più di 180 opere, tra multipli e pezzi unici, E si divide fra Bergamo, New york e Palermo, dove ha sede la collezione storica di famiglia.

Fra le altre opere comprende lavori di: Rudolf Stingel, Frank Stella, Cristopher Wool, Haris Epaminonda, Lorenzo Di Lucido, Francesco De Prezzo, Michael E. Smith, Matthew Angelo Harrison.


Il primo e l’ultimo acquisto?

Primo acquisto? Un lavoro di Ryan Estep. Ricordo come se fosse ieri. Da li iniziai a seguire gli emergenti.

Ryan Estep works, 2014 Solo Show, Copenhagen Contemporary, courtesy of Carlo Alberto Ferri

Ultimo lavoro in collezione un "Mirror" di Manuel Fois.

Manuel Fois, Aud_4017B serigraph on mirror 2020, courtesy of Carlo Alberto Ferri
Un acquisto memorabile?

Frank Stella.


Quali sono i progetti futuri per la Collezione?

Attualmente mi sono ri-trasferito a New York, qui sto pensando di aprire una sede fisica della collezione, aperta anche al pubblico.

Ma per ora è solamente un’idea iniziale, credo ci vorrà ancora del tempo per sviluppare il progetto. Credo molto nelle opere di valorizzazione delle collezioni private.

Soprattutto dopo un periodo difficile come quello che abbiamo passato relativamente alla pandemia.

Carlo Alberto Ferri, courtesy of the collector.

  • Intervista a cura di Beatrice Dezani, ottobre 2021.


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