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ReA! Flashback Friday with Vera Vera

“L’arte è quel che rende la vita preziosa, imprevedibile, stupefacente, emozionante sopra le altre cose.”

Vera Vera, #V #Venere, parte del progetto #tellmewords, resina patinata; scheda elettronica, 114cm x 124cm x 62cm, 1/3, 2020.


Quali esperienze/ opportunità/ sfide artistiche hai incontrato in questi anni, dopo la nostra fiera insieme?

Sicuramente la vera sfida che ho dovuto affrontare dopo la vostra fiera è stata la difficoltà nel creare nuove opere in linea con la mia poetica/ ricerca artistica a causa delle troppe commissioni... Ad un certo punto, sono arrivata a non poter più esprimere la mia sensibilità in modo libero. Questo, a lungo termine, mi ha causato una forte depressione che ha richiesto una terapia farmacologica e psicoterapica... A quanto pare faccio arte per un bisogno psicologico; in primis, la mia è un’autoanalisi terapeutica, un’arteterapia a cui non posso sottrarmi per troppo tempo perché altrimenti ne soffro. Per questo, ho deciso di non propormi più per commissioni, a meno che non ne valga veramente la pena. Oltretutto, ho delegato una parte del lavoro (non artistica) ad un aiutante, che attualmente viene da me una volta a settimana, così da essere più libera di esprimermi nelle opere.

Studio di Vera Vera.



Ci parleresti di un’opera o un progetto che hai svolto recentemente?


In questo momento sto realizzando una nuova opera di grandi dimensioni dopo circa un anno che non ne facevo... Rappresenta una persona molto importante per me, è una nuova opera #tellmewords e ha delle sorprese... Spero di vedervi partecipi al mio progetto su Instagram, con dei suggerimenti di parole!

Vera Vera, #Imposizione, parte del progetto #tellmewords, quadro antico 1600-700 di artista sconosciuto; indelebile nero, 51cm x 48cm x 2cm, 1/1, 2020.



Come ritieni di essere cresciut* nella tua ricerca in questi anni?

Beh, sicuramente con la crisi che ho vissuto negli ultimi due anni, penso che il fatto di non accettare più “compromessi” (commissioni di un certo tipo) dal punto di vista artistico sia un passo enorme, questo fa sì che io possa dare la priorità alla mia libertà artistica più che al denaro. Penso sia una cosa prioritaria per l’artista, ma anche, e soprattutto, per la qualità dei lavori che nasceranno. Il tempo e le energie che possediamo sono limitati, dobbiamo fare delle importanti scelte per impiegarli al meglio e incanalarvi la nostra creatività.

Vera Vera, Losea (love+ sea), parte del progetto #tellmewords, argilla, 56cm x 41cm x 17cm, 2023.



Come gli anni della tua formazione hanno influenzato la tua ricerca artistica di oggi?

Gli anni della formazione accademica sono stati molto importanti sotto tanti punti di vista. In primis, la formazione storica nell’arte antica, moderna e contemporanea danno enormi input e spunti per le proprie ricerche. In secondo luogo, dal punto di vista tecnico-pratico, sicuramente vengono insegnate delle buone basi, che però, se non coltivate e approfondite in ambito extrascolastico, non sono abbastanza.


C’è qualcosa, un evento, un incontro, un fatto particolare, che ha rappresentato un nodo cruciale nella tua scelta di intraprendere la carriera di artista professionalmente?

Dal punto di vista professionale non c’è stata una vera e propria influenza da parte di un altro artista; quella di voler fare carriera penso sia una predisposizione che una persona ha o no, di suo. Invece, per quanto riguarda l’ispirazione a creare, quella sì, è nata in me da giovanissima, penso avessi 14/ 15 anni, nel conoscere un artista figurativo. Si chiama Damiano Taurino, gentilissimo e umile... nel suo essere molto figurativo mi ha ispirata a cominciare a modellare. È dotato di grandi capacità tecniche, mi ha da subito supportata e mostrato il suo laboratorio con le sculture mentre le costruiva. Mi ricordo tutto!


In occasione di Artcity Bologna: installation view mostra Extinction, presso Teatro Romano, Bologna, 24-26 gennaio 2020.



Guardando ai tuoi esordi, cosa ti ha dato la prima ispirazione a voler “creare”?

Ricordo di aver cominciato a creare già da piccola. Guardavo Art Attack, di Giovanni Muciaccia, con la vinilica, la cartapesta o la colla a caldo e poi mi mettevo d’impegno per ricostruire ambientazioni dei cartoni Disney, o personaggi. Più avanti, scoprendo il liceo artistico e la scultura, è stato sempre più un crescendo. Solo ripensare a certe cose mi fa venire dei grossi sorrisi :)


Adesso, da cosa sei ispirat*? Quali temi stai approfondendo?

Adesso, ahimè, sono stata ispirata dalla morte della mia nonna... l’opera che ne verrà fuori sarà fenomenale, almeno per me. Attualmente, comunque, sto continuando la ricerca sul #tellmewords e quindi le percezioni che le persone hanno rispetto a determinate immagini. Vorrei cercare di ricostruire anche dei volti antichi, ma ci sto ancora lavorando. In questo momento la mia ricerca si basa sempre sulle immagini e il volto come identità.


Verso quali orizzonti vorresti orientare la tua ricerca artistica nel prossimo futuro?

Ti dico la verità, non so ancora dove mi porterà il mio inconscio nel prossimo futuro, ma mi piacerebbe moltissimo imparare delle nuove tecniche: la saldatura e la scultura di grande dimensione, attraverso l’uso del polistirolo.


Hai un progetto artistico che sogni di realizzare in futuro?

Sì, mi piacerebbe moltissimo realizzare la versione monumentale di una scultura che ho già realizzato: un #tellmewords e un’installazione con le maschere, quelle tutte colorate, ma diciamo in versione mastodontica, ovviamente.

Vera Vera, 10 Golden Masks, installazione, 2020 (in mostra Extinction, presso Teatro Romano, Bologna, 24-26 gennaio 2020).



Secondo la tua opinione, in che modo l'arte è importante per la società?

L’arte è quel che rende la vita preziosa, imprevedibile, stupefacente, emozionante sopra le altre cose. Senza arte sarebbe tutto veramente molto terra terra, quasi banale. È la parte un po’ sublime dell’esistenza, il momento della creazione e quello della contemplazione.


ReA Question Secondo la tua esperienza, quali sono i giusti ingredienti per una ricerca artistica sempre capace di rinnovarsi e crescere?

Per far sì che una ricerca artistica possa rinnovarsi è auspicabile che si conoscano persone, culture, luoghi diversi, si vivano esperienze, sensazioni molto stimolanti;

pur sapendo come questo non basti, poichè la ricerca nasce anche da eventi, da traumi passati... Vorrei però sottolineare come la mia risposta sia assolutamente personale, non possiamo affermare verità assolute per nessuno perché ogni persona, ogni artista è un libro a sè.



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