è tutto nello spingere più avanti il limite, nell'aggiungere una provocazione,
nel delineare una crisi
Potresti raccontarci la tua esperienza con ReA! e come sono stati questi anni per il tuo percorso artistico?
Ho partecipato all'edizione 2020 di ReA! e alla successiva esposizione Routes allo Scalo Lambrate, dove ho avuto il piacere di essere tra i lavori da voi selezionati come vincitori del premio ReA! art prize.
Nel 2021 ho avuto la possibilità di partecipare al Laguna Art Prize come finalista, vincendo due premi speciali. I miei lavori video sono stati apprezzati e selezionati in molti festival internazionali, come l'Athens Digital Arts Festival o il FILE Festival di San Paolo; in come rassegne Panoramica*21, proiettata al MAC di Lissone e al Palazzo delle esposizioni a Roma; Over the Real, sezione di video arte del Lucca Film Festival; la Videoart Yearbook - annuario della videoarte italiana (curata da Renato Barilli, Piero Deggiovanni, Pasquale Fameli e Silvia Grandi) e recentemente allo Stuttgarter Filmwinter festival, dove ho ricevuto il primo premio nella categoria video arte.
Hai accennato alle tue opere video, potresti parlarci del tuo processo di creazione? Con il video, ma anche con altri media, che impieghi o che vorresti sperimentare.
Da sempre resto molto legato allo sviluppare e sperimentare in digitale, principalmente video, ibridandolo con incursioni nel mondo reale. La video-performance resta la forma preferita per cercare di mettere in discussione la realtà, lavorando sia sulla scrittura dell'azione, sia sulla rielaborazione successiva.
Sto inoltre sperimentando con applicazioni dell'intelligenza artificiale, con la quale ho prodotto una serie di immagini di architetture. La ricerca non deve però essere sopraffatta dalla forma o dall'apparente facilità di produzione di immagini accattivanti: l'opera resta il risultato del processo artistico.
Lorenzo Papanti, expanded_memory, 2021-2022.
Un progetto cui prenderai parte a brevissimo tempo?
Il premio speciale Espronceda del Laguna art Prize mi permetterà di partecipare ad una residenza a Barcellona, incentrata sul rapporto tra arte e tecnologia: è l'ambito più vicino alla mia ricerca e credo potrà aprirmi nuovi orizzonti.
Quali orizzonti intravedi in particolare?
Il video digitale è la forma che più mi permette di esprimermi. Continuerò a sperimentare attraverso performance, mondi digitali, mondi ibridi. Cercherò come sempre di aggiungere variabili e spunti grazie a nuovi interessi e a nuove letture. Il resto viene da solo, tramite l'arte è possibile mettere in discussione o esplorare concetti inafferrabili, assoluti, non razionali.
Qual ritieni che sia la parte migliore dell'essere un artista emergente?
Credo che la risposta a questa domanda non sia facile, non abbiamo ancora la possibilità di parlare da artisti “affermati” ... se mai sarà possibile! Comunque sia, essere un artista emergente significa prima di tutta avere la possibilità di esplorare a tutto campo ogni strada e ogni tecnica e provare a non imporsi uno stile, ma ricercare uno stile come risultato di un processo artistico originale.
Veduta dell'installazione strategie delle tensioni di Lorenzo Papanti
(prima) nella mostra Tuscania art, a cura di Alessandra Ioalé, Palazzo Belvedere, Peccioli, 2019.
(successiva) in occasione della residenza Michelangelo Reload, curata da Alessandro Romanini presso il C.A.V. Pietrasanta 2018.
Cosa significa per te essenzialmente “fare arte”?
Innanzitutto, non si deve confondere il ruolo dell'arte con quello, per esempio, del design, dell'architettura o dell'artigianato, ambiti che, nonostante siano spesso confusi con il “fare arte”, nascono con premesse diverse.
Ritengo che fare arte non significhi produrre necessariamente qualcosa e che il risultato più o meno concreto di una ricerca personale non debba essere incentrato sull'estetica. Il valore è tutto nello spingere più avanti il limite, nell'aggiungere una provocazione, nel delineare una crisi nell'osservatore. Questo risultato, non certo facile, permette di far percepire la realtà in maniera diversa e di conseguenza questo si riflette sulla considerazione che abbiamo degli altri e della società intera.
REA QUESTION
Cosa significa per te crescere come artista?
Crescere come artista significa non accontentarsi dei risultati ottenuti, non fermarsi su una tecnica o uno stile, anche se questo può compromettere la propria riconoscibilità. Gli spunti e le riflessioni che nascono dal confronto con altri artisti e l'accrescimento della cultura personale sono fondamentali per sviluppare nuove linee espressive.
Lorenzo Papanti, dimensional spasm, 2021.
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