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ReA! Flashback Friday with Edvige Cecconi Meloni


“L'arte genera commozione, ma anche divertimento.

Divertirsi, dare le spalle al resto per entrare in un mondo altro.”



Guardando ai tuoi esordi, cosa ti ha dato la prima ispirazione a voler "creare"?

Il mio lavoro è la somma delle mie mancanze. Da piccina sono accaduti due eventi estremamente forti, segnando inevitabilmente il mio cuore e la mia mente. Ho sempre tentato di trasformare la malinconia in produttività, aprendo gli occhi in cerca di bellezza. Il disegno e la scrittura sono stati una cura vitale e proprio per questo, direi, che la mancanza è stato l'incontro più importante.


Edvige Cecconi Meloni, Giochi celesti, tecnica mista (acquerelli, ecoline, Pantoni e grafite), Milano 2023.



C'è qualcosa, un evento, un incontro, un fatto particolare, che ha rappresentato un nodo cruciale nella tua scelta di intraprendere la carriera di artista professionalmente?

Ricordo l'odore dell'inchiostro e dei solventi, le pietre e la musica lirica. Ricordo la grammatura della carta, il colore delle lastre e il sedimento della polvere. Tutte queste piccole meraviglie erano all'interno di un atelier, una piccola stamperia. Ricordo di aver smesso di andare a scuola, ero rapita dalla lentezza e dal processo creativo: apprendevo sperimentando.


Studio di Edvige Cecconi Meloni: Spazio Fico, Milano, 2023.


Verso quali orizzonti vorresti orientare la tua ricerca artistica nel prossimo futuro?

Ho sempre avuto un approccio molto intimistico con i lavori, un rituale silenzioso e spesso volutamente indecifrabile. Oggi come ieri mantengo la scrittura e il segno, ma sposto l'asse verso le relazioni che instaurano i corpi con i luoghi e le dimensioni. Mi piace sperimentare con i corpi, perché sono le promesse più infedeli che ci siamo raccontati.


Secondo la tua opinione, in che modo l'arte è importante per la società?

È una domanda che mi commuove. L'arte genera commozione, ma anche divertimento. Divertirsi, dare le spalle al resto per entrare in un mondo altro. Serve a imparare un alfabeto di conoscenze ed emozioni essenziali per abitare questo nostro mondo restando umani.

Edvige Cecconi Meloni, Racconti da mangiare, porcellana dipinta e smaltata, Milano, 2023.



Come ti sembra che sia percepito il tuo lavoro da parte del pubblico?


Non ho un pubblico, non so nemmeno bene cosa voglio dire. Ho delle scintille fedelissime che mi seguono da sempre, piccole scintille solitarie che s'incontrano nei giorni e scintille chiarissime che non ho mai smesso di inseguire.



Studio di Edvige Cecconi Meloni: Spazio Fico, Milano, 2023.


Come lo percepisci tu? Dove lo vedi collocato rispetto alla scena artistica contemporanea?

Le storie e gli ambiti mi hanno reso antipatica l'espressione “arte contemporanea”. Però mi garba molto l'emblema del foglio, mi rende facili gli esempi. Mi porto sempre dietro delle penne, mi piace disegnare sulle tovagliette dei locali, quella bella carta paglia da salumiere. C'è un poco di tristezza nell'immaginare un disegno all'interno di una galleria, sarei felice qualcuno lo prendesse e lo mettesse in tasca.


Installazioni artistiche in occasione dell’evento Château cadeaux- Ode ai sensi, maggio 2023, presso Villa Bottini (CR).



ReA Question Secondo la tua esperienza, quali sono i giusti ingredienti di una ricerca artistica sempre capace di rinnovarsi e crescere?

Non saprei se esiste una strada per accrescere nella ricerca artistica. Io tengo molto al fallimento dell’opera, al fallimento dei lavori.

Gli inciampi sono l’entusiasmo del progresso. A me piacciono i momenti pesanti, difficili, vivaci e acuti. C’è un’ampia visione del tutto. Penso si debba rubare con gli occhi, ma anche ricordarsi di essere piccoli e falliti. C’è un mondo troppo colmo di ego, troppa voglia di fare arte ed essere artisti. Io tifo per i piccoli artigiani e artisti che vivono di fallimenti, perché continuano a respirare e ricordarsi di farlo. Quando le cose sono faticose c’è una storia da raccontare. Ma forse ho fallito.



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